Son capitato qui per caso, questo post era linkato su Twitter.
Sono d’accordo con te. Io ho vissuto la stessa esperienza sul lavoro e addirittura una collega mi disse che sentirmi parlare apertamente della mia relazione, come se fosse una cosa normale, le ha fatto percepire che effettivamente era una cosa normale e che io vivessi senza problemi, vergogne o imbarazzi. Perché quando ci sono queste componenti (imbarazzo, cose accennate o non dette, bugie per mascherare etc…) traspare il nostro disagio e gli altri lo percepiscono. Quindi, a loro volta, le persone hanno disagio perché non sanno come approcciare l’argomento.
Come altri che mi hanno scritto privatamente, non fai che confermare ciò di cui sono convinto da sempre, se non altro per esperienza personale: se non siamo a nostro agio noi, come possiamo pretendere che gli altri lo siano?
Soprattutto se ha funzionato per una persona della mia generazione, a maggior ragione funzionerà per la generazione attuale.
L'unico errore, a mio parere, da non fare è quello di pretendere che gli altri la vivano come noi.
Ci sono casi in cui la persona, per quanto noi diamo la percezione di una vita normale, non riescano comunque ad accettarla. In questi, ormai rari, casi, secondo me, si deve lasciar perdere.
Se l'altra persone non riesce proprio a farsene una ragione, solo guardando, percependo il nostro modo in cui la viviamo, non ha senso incaponirsi.
Dobbiamo anche saper accettare, che per alcune persone, resteremo sempre quelli strani, diversi e persino contro natura.
Non diamo loro motivazione per aggiungere alla lista di prima anche 'fascisti', nel senso di persone che vogliono imporre la propria visione della propria vita.
Passeremmo subito dalla parte del torto.
Grazie Lokiluk per esserti preso il tempo di leggere il mio articolo su questa mailing list. Spero passerai ancora da queste parti e che mi farai sapere cosa ne pensi degli argomenti trattati.
Son capitato qui per caso, questo post era linkato su Twitter.
Sono d’accordo con te. Io ho vissuto la stessa esperienza sul lavoro e addirittura una collega mi disse che sentirmi parlare apertamente della mia relazione, come se fosse una cosa normale, le ha fatto percepire che effettivamente era una cosa normale e che io vivessi senza problemi, vergogne o imbarazzi. Perché quando ci sono queste componenti (imbarazzo, cose accennate o non dette, bugie per mascherare etc…) traspare il nostro disagio e gli altri lo percepiscono. Quindi, a loro volta, le persone hanno disagio perché non sanno come approcciare l’argomento.
Come altri che mi hanno scritto privatamente, non fai che confermare ciò di cui sono convinto da sempre, se non altro per esperienza personale: se non siamo a nostro agio noi, come possiamo pretendere che gli altri lo siano?
Soprattutto se ha funzionato per una persona della mia generazione, a maggior ragione funzionerà per la generazione attuale.
L'unico errore, a mio parere, da non fare è quello di pretendere che gli altri la vivano come noi.
Ci sono casi in cui la persona, per quanto noi diamo la percezione di una vita normale, non riescano comunque ad accettarla. In questi, ormai rari, casi, secondo me, si deve lasciar perdere.
Se l'altra persone non riesce proprio a farsene una ragione, solo guardando, percependo il nostro modo in cui la viviamo, non ha senso incaponirsi.
Dobbiamo anche saper accettare, che per alcune persone, resteremo sempre quelli strani, diversi e persino contro natura.
Non diamo loro motivazione per aggiungere alla lista di prima anche 'fascisti', nel senso di persone che vogliono imporre la propria visione della propria vita.
Passeremmo subito dalla parte del torto.
Grazie Lokiluk per esserti preso il tempo di leggere il mio articolo su questa mailing list. Spero passerai ancora da queste parti e che mi farai sapere cosa ne pensi degli argomenti trattati.
Buona vita a te ed al tuo partner.
JC