Oggi, primo aprile, cade un anniversario che non molti ricorderanno: tre coppie di uomini, ed una di donne, furono i primi ad essere sposati da Job Cohen, allora sindaco di Amsterdam, in seguito ad una legge che metteva sullo stesso piano, il matrimonio per chiunque, quindi sia per coppie eterosessuali, che per coppie omosessuali, che per coppie lesbiche. Tutto questo accadeva in Olanda come ricorda un articolo su un giornale italiano a tema LGBTQ+ online: Gay.it. L'articolo potete leggerlo cliccando qui.
Gay.it, nella persona del giornalista Federico Boni, che ha scritto l’articolo, lamenta però il fatto che, in Italia, usando le loro testuali parole, il matrimonio egualitario suona come un pesce d’aprile".
Nonostante da quel giorno, il matrimonio omosessuale sia divenuto legale in altri 28 paesi del mondo, nell'articolo trovate la lista completa dei paesi dove oggi questo tipo di matrimonio sia legale. Federico fa notare che nel nostro paese abbiamo dovuto aspettare sino a cinque anni fa, per avere uno statuto simile al matrimonio olandese, ossia le unioni civili.
Federico, al contempo, lamenta la mancanza di un matrimonio egualitario, dice precisamente: "Di matrimonio egualitario, oramai, non ne parla più nessuno. Non tra i “palazzi del potere”, dove sono tutti evidentemente convinti di averci già fatto un favore con le unioni civili. Quelle stesse unioni civili che se approvate avrebbero dovuto condurre l’intero Paese verso chissà quale cataclisma biblico…”
Ora, io non sono un avvocato, o un legale, ed ho poca confidenza con i codici legali vari, ma da quanto ho potuto leggere, cosa fatta per informarmi prima di scriverne, le unioni civili di diverso al matrimonio tradizionale hanno solo:
Impossibilità di adottare: cosa non più del tutto vera visto le ultime notizie proprio di ieri riguardo la sentenza della Cassazione sulla registrazione dell'adozione di un bimbo da parte di una coppia di uomini. La Cassazione dice testualmente nella sentenza: "... non può essere un "elemento ostativo all'adozione" il fatto che "il nucleo familiare sia omogenitoriale", una volta escluso l'accordo di "maternità surrogata"... Quindi, anche per i gay, l'adozione ormai è sdoganata, salvo il caso, ancora vietato, della pratica di utero in affitto.
Non può essere celebrata una cerimonia di matrimonio di tipo religioso. Ok: qui subentra quanto uno accetti, o meno, l'incoerenza della propria chiesa, nel dire di includere tutti, e poi escludere le coppie omosessuali dal sacramento del matrimonio; ma è un problema per chi professa quella specifica religione, non una questione di leggi dello stato.
Per il resto non so in cosa risulti differente il matrimonio egualitario, dallo statuto delle unioni civili. Stiamo parlando di una questione di semantica? Cioè si stanno lamentando perché è stato definito "unioni civili" e non "matrimonio"? Per quello che ho appreso, in questi giorni, tutte le rivendicazioni di tipo legale che possono essere messe in atto da uno sposato, posso essere messe ugualmente in atto, da un unito civilmente.
Oppure infastidisce il fatto che per interrompere una unione civile non dobbiamo dare da mangiare agli avvocati divorzisti?
Insomma: io non capisco cosa, certa parte della intellighenzia LGBTQ+, abbia da lamentarsi sulle unioni civili. Considerato il paese in cui viviamo, e con chi ci troviamo in pancia, leggi Stato del Vaticano, direi che già le unioni civili sono state una vittoria, quasi impensabile una, o due, decadi fa!
Avrei voluto lasciare un mio commento all'articolo di Federico, ma visto che per poter accedere al sito Gay.it si deve autorizzare l'uso di cookies traccianti, come da loro chiaramente specificato, ho detto "grazie anche no: non mi faccio profilare solo per lasciare un commento!" ed il commento non glielo lascio. Giusto per farvi capire di cosa parlo: appena entro nella pagina dell'articolo di Federico mi si presenta questo bel quadrato rosso:
In ogni caso: personalmente sono contento di avere le unioni civili, in questo paese: a mio avviso il miglior compromesso tra una destra estrema, che con la benedizione dalla chiesa, spingeva per bloccare l'introduzione di questo statuto, a mio avviso è stata già una grande conquista. Per il resto di ciò che manca per essere un matrimonio egualitario, come diceva il mio migliore amico proprio ieri, si parlava di tutt'altri argomenti, ma il concetto ben si applica anche qui: "In Italia nulla succede dall'oggi al domani: se uno ti dà uno schiaffo oggi, te ne lamenterai non prima dei prossimi tre, cinque anni!" È così che funziona in questo paese: con molta calma, ma alle cose ci si arriva.
Quando sono state regolarizzate le unioni civili, la destra era felice perché era riuscita a bloccare qualsiasi forma di adozione, da parte delle coppie omogenitoriali. Come avete potuto vedere, ci son voluti 5 anni, ma alla fine ci siamo arrivati: dopo la decisione della Cassazione, non c'è nulla che i detrattori possano fare, per tornare indietro!
E secondo me succederà lo stesso anche per le adozioni con l'utero della madre in affitto, con il tempo, con molto tempo.
Una precisazione: io son sempre stato a favore di una regolarizzazione legale di una relazione tra persone dello stesso sesso. Meno convinto, sono sempre stato, e chi mi conosce lo sa, sulle adozioni. Il perché è un po' complicato da spiegare in poche righe, per cui rimando questo approfondimento ad un futuro post.
Per intanto a tutti: buon anniversario per lo statuto del matrimonio, o l'unione civile, che vogliate chiamarlo: quello che conta non è la parola che definisce il fatto, ma i fatti che prendono vita legalmente dalla definizione stessa!
JC
Post originale sul blog GayLife a questo link.
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