Da che sono conscio della mia omosessualità, e sono tanti anni (😁) ed ho iniziato a frequentare altri omosessuali, o parlandone con altri eterosessuali, ho sempre notato una certa avversità verso i bisessuali.
Da una parte, la stragrande maggioranza dei gay, accusa i bisex di essere degli omosessuali incapaci di accettare la propria realtà sessuale, dall’altra, gli etero, sono convinti che i bisessuali sono doppiamente peccatori in quanto non si accontentano di fare sesso solo con un genere.
Ho sempre trovato, entrambe le posizioni, decisamente assurde: ho conosciuto, e conosco, bisessuali italiani, e non, e sinceramente non capisco le accuse che vengono mosse loro, né da una parte, né dall’altra!
L’atteggiamento dei gay, per cui i bisex sono solo gay incapaci di accettare la loro reale sessualità, mi ha sempre molto infastidito: mi ha sempre dato l’idea che il gay, che esprime un tale concetto, pare voglia quasi mettersi ad un livello superiore, rispetto al bisessuale in questione. Come a dire che essendo un gay, fatto e risolto, si senta ad un livello superiore rispetto al povero bisessuale che a loro dire, sono incapaci di accettare la propria omosessualità, che di conseguenza stanno nascondendo. Sinceramente non riesco ad essere d’accordo con questo modo di pensare.
Se applicassi, a me stesso, questo concetto, dovrei essere stato capace, quanto meno nella mia fase iniziale di accettazione, di avere rapporti con donne, ed invece questa cosa non è mai successa, nonostante quella che io consideravo una cotta per una mia compagna di classe, Mara, neppure quando lei, una volta entrambi a Pesaro per una breve vacanza con i suoi genitori, venne a trovarmi in piena notte, sperando di fare del sesso sul divano dove io ero stato sistemato a dormire. Ripeto, allora ero convinto di avere una cotta per lei, ma di farci sesso non ne assolutamente sapere!
Quindi, dal mio punto di vista, fare sesso con l’altro sesso, giusto per farlo meccanicamente, o come si diceva una volta, per crearsi una copertura, non era nel mio modo di pensare, ne lo è stato nemmeno crescendo. Ai tempi del fatto con Mara, avevo sedici anni.
Allora da dove arriva questa convinzione, dei gay, che il bisex stia facendo finta che gli piaccia fare sesso con il sesso opposto? Si sono mai posti, gli omosessuali che pongono queste critiche, la domanda: «Io: se arrivassi in intimità con una donna, almeno meccanicamente, riuscirei ad andare a fondo della questione?» Perché se si, allora devono rivedere il proprio concetto di omosessualità, se no allora dovrebbero rendersi conto, che le loro convinzioni sulla mendacia dei bisessuali non sono ne reali ne hanno delle fondamenta!
Altro discorso, invece, vale per gli eterosessuali che muovono l’accusa ai bisex, di essere dei furbacchioni perché, con la scusa della propria bisessualità, fanno sesso con chiunque gli capiti a tiro. Premesso che la definizione di bisessuale è proprio:
La bisessualità è un orientamento sessuale che comporta L’attrazione emozionale, sentimentale e/o sessuale nei confronti di due o più generi (uomini, donne, persone non binary).[1][2] Comunemente, le persone che non hanno un orientamento esclusivo per un unico genere o sesso, ma Comunque possono avere una preferenza di genere sessuale che li attrae, vengono facilmente identificate come bisessuali
Questo è un estratto della pagina Wikipedia sulla definizione della bisessualità. Se avete voglia, leggetela tutta, che è piuttosto interessante specialmente per la visione, nell’arco del tempo, di questa condizione in giro per il mondo.
Va da sé che, già dalla definizione stessa della parola bisessualità, la persona che lo è non ha alcun problema né meccanico ne emotivo, ad avere relazioni con persone dello stesso sesso, o di altro sesso. Allora perché questo astio verso i bisessuali da parte degli eterosessuali? Credo che il vero motivo alla base di questo astio, stia nel fatto che per entrambi i sessi, eterosessuali, sia difficile dover competere con una persona dello stesso sesso, nel caso di una relazione stabile in essere.
Mi spiego: una donna legata ad un uomo, trova già normale che possa succedere di essere tradita, con una persona del proprio sesso, dal proprio compagno. Nel caso succeda, istintivamente, sa che può combattere per tenersi il proprio uomo, con buone possibilità di vincere, visto che quasi sicuramente, conosce meglio il maschio del contendere, essendo il proprio compagno; ma se viene tradita con un altro uomo?
Se succede, la maggioranza delle donne, si arrende immediatamente, pensando una cosa del tipo: «non ho i mezzi per confrontarmi con la voglia del mio compagno di fare sesso —o avere una relazione— con una persona del suo stesso sesso.» Sia chiaro ho fatto l’esempio della donna, ma il concetto vale nello stesso identico caso, sia il maschio che si trova a dover affrontare un avversaria, con cui la propria donna abbia una relazione, fisica o emotiva che sia.
Alcuni poi arrivano al punto di lamentarsi dei bisex perché vanno con donne o uomini sposati. E quindi? Il tradimento di coppia esiste da quando esiste la coppia di per se! Se si tradisce con un/a altro/a etero è socialmente accettabile, mentre se si fa con un bisessuale no?
Ora, al di la della situazione appena rappresentata, non vedo perché cercare di spiegare la propria colpa, di aver portato il/la proprio/a compagno/a nelle braccia di un’altra persona, indipendentemente dal sesso di quest’ultima, nel fatto che il/la nostro/a avversario/a sia bisessuale!
Salvo il caso di relazioni aperte, se un partner finisce per fare sesso, o costruire una relazione affettiva con qualcun altro, dello stesso sesso o no cambia poco, vuol dire che il problema sta nella relazione di per sé, non nell’eventuale bisessualità dell’oggetto del desiderio!
Insomma: dover a tutti i costi demonizzare un bisessuale, lo trovo davvero fuori luogo, indipendentemente dalle motivazioni, come quelle che ho riportato, e che sono le più comuni. Un bisessuale deve poter vivere la sua vita come deve poterlo fare un eterosessuale o un omosessuale: né più, né meno.
Quello che trovo particolarmente sgradevole è l’atteggiamento degli omosessuali. Quest’ultimi hanno combattuto guerre ideologiche eterne, per farsi accettare dagli eterosessuali, come fanno ad essere così critici verso chi è diverso in modo simile a loro stessi? Noi gay abbiamo lottato per emergere dal baratro in cui la società, o meglio la religione, ci ha sempre voluto tenere.
Come si può, anche solo pensare di diventare, a nostra volta, come gli etero per i gay sino a qualche decade fa? Io lo trovo un controsenso assurdo ed anche un po' stomachevole!
Voi che ne pensate?
J.C.
Il post originale di questa NewsLetter viene dal blog a questo link
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